Intini e Lippolis riportano alla luce il ricettario della famiglia Lenti-Bacile
Alla presenza di un folto pubblico è stata celebrata, sabato 1 giugno scorso, nel Chiostro delle Clarisse, la cultura enogastronomica nocese. Un punto di vista sicuramente differente dal solito quello offerto da Mariella Intini e Mariarosaria Lippolis, autrici del libro “Gusti aristocratici in Puglia fra Ottocento e Novecento - Il Ricettario dei Lenti Bacile” (Ed. La Scala) che, grazie alla ricerca effettuata su documenti conservati presso l’Abbazia Madonna della Scala, hanno ritrovato informazioni interessanti circa usi di cucina, ricette, ingredienti del nostro passato. "I documenti - raccontano le autrici ringraziando padre Galluccio, archivista della Abbazia - che abbiamo studiato, ci riportano ad un modo di vivere che non c’è più, tante le informazioni, anche curiose, che possono essere spunto per successive ricerche".
All’Abate della Madonna della Scala, Giustino Pege e al sindaco Domenico Nisi il compito di porgere i saluti iniziali, al moderatore Nicola Simonetti, l’introduzione delle stesse autrici e degli ospiti della manifestazione: il prof. Sisto, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Bari, che ha fornito interessanti spunti in relazione alla lingua utilizzata dai nostri avi. Un salto nel passato, quello effettuato durante la serata, che ha permesso ai presenti, non poco meravigliati, di apprendere che molti dei produttori caseari nocesi, già due secoli fa, erano soliti rifornire di prodotti la famosa azienda Milano di Gioia del Colle, confermando l’eccellenza delle produzioni nocesi che già all’epoca erano oggetto di “export”.
"L’eccellenza passa dal rispetto delle tradizioni e noi lavoriamo da sempre concentrandoci sulla qualità delle materie prime e delle nostre produzioni" - è il concetto su cui Giovanni D’Ambruoso, partner dell’iniziativa con la sua azienda Delizia Spa ha voluto sottolineare. Pietro Laterza, Presidente del Comitato Promotore DOP Mozzarella di Gioia del Colle, ha poi condiviso lo stato dell’arte circa l’ottenimento della pregiata attestazione. "Siamo fiduciosi in una risposta positiva da parte dei Bruxelles e che questa arrivi presto" – ha confidato il presidente Laterza.
Al M. Giuseppe Mancini, pasticcere e consulente, il compito, a fine serata, di presentare i dolci realizzati secondo il ricettario Lenti - Bacile, che gli ospiti hanno potuto degustare insieme ai vini serviti dai sommeliers dell’AIS di Noci. In anteprima, agli ospiti è stato servito il “Dolce Noci”, un prodotto inventato dalla maestria dello stesso Mancini e da Sebastiano D’Onghia, rinomato chef che ha ricordato quanto importante sia preparare piatti “con amore”, realizzato con ingredienti tradizionali, tipici del territorio, che possa ancora più confermare le indiscutibili caratteristiche di eccellenza e di tipicità dell’enogastronomia nocese.